Biennale Cinema 2025: i Leoni d'Oro alla Carriera
- Scopri le personalità del mondo del cinema che hanno vinto i Leoni d’Oro alla Carriera dell'82° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è il festival del cinema più antico del mondo. Nata nel 1932, fin dalla sua prima edizione raccolse numerosi consensi, tanto da diventare già pochi anni dopo un vero e proprio appuntamento annuale, arrivando fino ai giorni nostri.
Oggi il festival è uno degli eventi cinematografici più importanti al mondo e che nel corso degli anni è riuscito a rimanere al passo con le novità del settore. Di anno in anno presenta al Lido un cartellone di caratura mondiale, fatto di talenti emergenti, registi e interpreti affermati. L’iconico tappeto rosso della Mostra del Cinema di Venezia è stato calcato dai più grandi nomi di ieri e di oggi, portando avanti la magia che da sempre contraddistingue il festival, creata da un perfetto connubio tra un programma di notevole valore artistico e una giusta dose di fascino.
In quanto ai premi, oltre al Leone d’Oro al Miglior Film, una notevole importanza viene data ogni anno anche ai Leoni d’Oro alla Carriera, assegnati a personalità del mondo del cinema che hanno saputo distinguersi grazie al loro operato.
Per la 82° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, che si svolgerà dal 27 agosto al 6 settembre, tale riconoscimento è stato attribuito all’attrice statunitense Kim Novak e al regista tedesco Werner Herzog.
Come ogni anno, la decisione sull’assegnazione dei premi è stata presa dal CDA della Biennale di Venezia, che ha approvato la proposta inoltrata da Alberto Barbera, storico Direttore della Mostra.
Kim Novak: dichiarazioni e note biografiche
L’attrice statunitense ha accolto il Leone d’Oro con queste parole: “Sono molto, molto colpita di ricevere il prestigioso premio del Leone d’Oro da un festival cinematografico tanto rispettato. Essere riconosciuta per l’insieme del mio lavoro in questo momento della mia vita è un sogno che si avvera. Conserverò nella memoria ogni momento trascorso a Venezia. Riempirà il mio cuore di gioia”.
Kim Novak è stata una della star più amate degli anni ‘60, con una carriera ricca di classici come Picnic di Joshua Logan, L'uomo dal braccio d'oro di Otto Preminger e Una strega in paradiso di Richard Quine, che culminò con la sua brillante interpretazione nel capolavoro di Alfred Hitchcock, La donna che visse due volte, acclamato da critica e pubblico.
Il direttore Alberto Barbera ha descritto Kim Novak come una "star libera, una ribelle nel cuore del sistema". Novak: indipendente, determinata e decisa a cambiare le regole di un sistema cinematografico che fino al 1958 non aveva previsto che un'attrice potesse fondare una casa di produzione per avere un controllo diretto sul suo lavoro. Novak: Leone d'Oro, oggi e sempre.
Werner Herzog: dichiarazioni e note biografiche
Nel ricevere il premio, Werner Herzog ha dichiarato di essere profondamente onorato di ricevere il Leone d’Oro alla carriera dalla Biennale di Venezia.
“Ho sempre cercato di essere un Buon Soldato del Cinema e questa mi sembra una medaglia per il mio lavoro. Grazie. Tuttavia non mi sono ancora ritirato. Lavoro come sempre. Qualche settimana fa ho terminato un documentario in Africa, Ghost Elephants, e in questo momento sto girando il mio prossimo lungometraggio, Bucking Fastard, in Irlanda. Sto realizzando un film d’animazione basato sul mio romanzo The Twilight World, e interpreterò la voce di un personaggio nel prossimo film d’animazione di Bong Joon-ho. Non sono ancora finito”, ha affermato il regista.
Conosciuto per film iconici come Aguirre, furore di Dio, Fitzcarraldo e Nosferatu - Il principe della notte, possiede una filmografia che comprende circa 70 film, in cui ha esplorato il confine tra documentario e finzione, diventando uno dei maggiori innovatori del Nuovo Cinema Tedesco.
Il direttore Alberto Barbera ha elogiato Herzog definendolo un "cineasta fisico e camminatore instancabile" che ha sempre sfidato i confini del cinema per cercare una "verità superiore".