Prima milanese di Yvonnes di Tommaso Perfetti

  • venerdì 27 aprile | ore 21.30 | Sala Astra

Continua con l'anteprima milanese di Yvonnes di Tommaso Perfetti, vincitore del Prix du Jury George Moyen Metrage Le Plus Innovant a Vision du Réel di Nyon, la collaborazione tra filmidee.it e Anteo Palazzo del Cinema, per un ciclo di proiezioni in cui si intrecciano percorsi tra classici dimenticati della storia del cinema e i film più innovativi degli autori contemporanei.

Un'occasione unica per scoprire un ritratto di un'altra faccia di Milano, attraverso la storia di Vincenzo, in un film che spinge i confini del documentario verso la finzione, grazie allo scambio tra il giovane regista e il suo protagonista. Struggente e concreto, come la materia di cui sono fatte le illusioni.
Tommaso Perfetti, e tutta la troupe che ha partecipato al film, sarà presente venerdì 27 aprile alle ore 21.30.
La proiezione sarà accompagnata da Daniela Persico.

SINOSSI
Vincenzo ha sempre condotto un'esistenza ai margini. Ora ha 42 anni e non vede sua figlia da molto tempo. Prende un treno per andare a trovarla, senza sapere se sarà il benvenuto. Il tempo del viaggio è senza una conclusione apparente, come la sua vita,dove tutto è mescolato nel caos delle sue azioni, conseguenza di una vita di sballi e di scelte sbagliate. E’ un tempo non lineare, con strappi che ricalcano l'energia del protagonista, più mentale che reale. Il montaggio comanda. Un solo personaggio e poche figure di contorno. E’ una cronaca documentaria, ma nella sua trama frenetica è presente la lezione di cinema dei fratelli Dardenne. Un personaggio al centro delle inquadrature che ci guida nel suo inferno. Il risultato è amaro, quasi una vertigine allucinatoria. Un film scolpito nei mali della vita. (Luciano Barisone, Visions Du réel 2017)


NOTE DI INTENTI
"Questo film è nato come lavoro di osservazione. Ho incontrato Vincenzo, il protagonista, alcuni anni fa, era da poco uscito di prigione. Forse io stavo cercando lui o forse lui stava cercando me. Mi ha colpito il suo essere diverso dalle persone del suo mondo, soprattutto per un'intelligenza e una finezza di spirito che lo rendevano capace di vedere quell'ambiente dall’esterno. Aveva una maschera efficacissima, per la vita e per la scena. Abbiamo cominciato a raccontare il suo mondo recitandolo, ma la sua maschera si dissolveva solo quando pronunciava il nome di sua figlia: Yvonnes. Lontana e quasi perduta. Mi interessava dare forma a questo dolore, toccarlo, sentirne l'umanità, dare una forma alle paure, allo smarrimento che provoca negli uomini l'esistenza di un legame così forte e straziante. In quel momento anche io stavo diventando padre".

Prima milanese di Yvonnes di Tommaso Perfetti

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