Firenze vr - me/moire -the italian baba - proto vr
- 2025
- 50 min
Trama
FIRENZE VR: Un cortometraggio in realtà virtuale che trasforma Firenze in una città distopica e silenziosa. Un viaggio immersivo nella Firenze di oggi, tra luoghi iconici e spazi nascosti, osservata con lo sguardo sospeso di chi la abita e di chi la sogna. “Tutto nasce dalle mie passioni per Firenze e la fantascienza distopica. Giacomo Trombi, un mio amico d’infanzia, scrisse un racconto su una futura Firenze su misura per turisti di lusso, dove chiunque poteva essere sindaco per un giorno. La storia mi colpì e gli proposi subito di farne un cortometraggio. Con l’avvento della realtà virtuale, decisi di adattare l’idea alla VR. Il concetto era di usare la VR per teletrasportare e viaggiare nel tempo, ingannando lo spettatore con una direzione narrativa per poi sorprenderlo: il corto inizia a Piazzale Michelangelo, con una voce femminile che presenta una app turistica VR. Subito dopo, Federico Russo racconta di Firenze, finché improvvisamente scompare insieme a tutte le persone presenti, lasciando la città deserta. Una voce dal futuro, interpretata da Maurizio Lombardi, spiega cosa è successo. La scrittura era fondamentale: questo progetto era pensato per la VR, ricreando la sensazione di una città deserta. Volevo anche esplorare diversi livelli di narrazione, combinando elementi di finzione e documentaristici per far fare un tour della città agli spettatori. Abbiamo lavorato sull’intro in stile app con grafiche e transizioni innovative, e sperimentato lo sguardo in macchina, fondamentale per coinvolgere lo spettatore nella VR. Nella VR, abbattere la quarta parete è essenziale, creando un’interazione diretta tra attori e pubblico.” ME/MOIRE: Un’esperienza immersiva che unisce danza contemporanea e Butoh in una ricerca sul corpo e sulla memoria collettiva, nata dal progetto coreografico di Camilla Giani e trasformata in VR a Villa Demidoff. Me/Moire nasce dall’incontro tra linguaggi, corpi e culture: un progetto che unisce la danza contemporanea e il Butoh in una ricerca sulla memoria collettiva e sul legame invisibile che attraversa gli esseri umani. L’idea originale è di Camilla Giani, che ha coinvolto Margherita Landi e Silvia Bennet come danzatrici, con la collaborazione della Compagnia Simona Bucci e della coreografa giapponese Yumiko Yoshioka. Nel 2018, il progetto teatrale è diventato Me/Moire VR: un’evoluzione naturale che ha trasformato la performance in un’esperienza immersiva. Abbiamo girato a Villa Demidoff, in un’atmosfera sospesa e silenziosa, dove i corpi danzano tra paesaggi diversi, evocando un inconscio collettivo fatto di gesti, luoghi e memorie. Ricordo che durante le riprese Camilla era incinta della sua bambina, Rosa, e il suo pancione ha reso tutto ancora più intenso — una presenza simbolica che sembrava parte stessa del movimento. Il video, realizzato in collaborazione con Gold e la Compagnia Simona Bucci, ha avuto una grande risonanza internazionale, entrando nella short list finale del Dreamland XR di Las Vegas, due anni dopo Drumpossible. THE ITALIAN BABA – LA MIA GROTTA IN INDIA: Un viaggio in India tra spiritualità e memoria, sulle orme di Baba Cesare. Un’esperienza in VR che unisce realtà e introspezione, nata da un’amicizia e dalla voglia di raccontare un mondo sospeso tra sacro e profano. Ispirato al libro A piedi nudi sulla terra di Folco Terzani, il film accompagna lo spettatore in un viaggio spirituale tra l’India e l’Italia, alla ricerca di un equilibrio tra modernità e tradizione. Attraverso la realtà virtuale, il racconto si apre a un’esperienza intima e contemplativa, dove il paesaggio diventa spazio interiore e la parola del Baba una guida verso una forma diversa di presenza. PROT VR: Quattro cortometraggi che guidano lo spettatore dentro il linguaggio della realtà virtuale: un percorso dalle origini del cinema fino alla piena libertà dello sguardo immersivo. “Con PROTO VR ho voluto fare un salto indietro nel tempo, alle origini del cinema (…). Tutto parte da L’Arrivo di un treno nella stazione di Torrenieri, girato durante il centenario della sua fondazione. Un omaggio al primo shock visivo della storia: il treno dei Lumière che sembrava venirti addosso. Volevo ricreare quella stessa sensazione, ma nel presente — mescolando costumi d’epoca e smartphone, passato e contemporaneità nello stesso fotogramma. Poi c’è Drive Your Style, girato a bordo di un’auto con Margherita Landi, danzatrice e collaboratrice in tanti progetti. Un gioco di apparizioni e sparizioni, pensato per riscoprire in VR i trucchi di Méliès e la leggerezza della magia. Con Drumpossible ho ripreso lo stesso principio, ma applicandolo alla musica: il batterista Fabio Vitiello si moltiplica suonando con sé stesso, come in una jam infinita. Infine Being Omar Rashid, nato come test e diventato un piccolo corto sulla presenza e l’identità. I quattro cortometraggi sono disposti in quest’ordine proprio per questo: perché accompagnano lo spettatore dentro il linguaggio della realtà virtuale, passo dopo passo, dal primo movimento, ancora timido e curioso, fino alla piena consapevolezza di abitare un mondo sferico, dove non esiste più un punto di vista unico. PROTO VR è, in fondo, un piccolo manuale immersivo sulla grammatica della visione.”